Mojo Alcantara

I reperti archeologici del Mojese,  custoditi nel museo di Giardini
Naxos confermano la sua antica origine.
In epoca storica il “Casale”  di Mojo appare in una citazione del geografo arabo Al Mudd e risale al tempo dei Normanni.  L’attuale borgo sorge sul finire del XV Sec. sotto Ferdinando il cattolico, Monarca  spagnolo,  il quale concedeva  titoli nobiliari e feudi a pagamento per finanziare le sue campagne  di guerra e le conquiste coloniali nel Nuovo  Mondo.  Alla baronia dei Lanza (primi del ‘500) seguì il Principato  dei Migliaccio  e a questi il Marchesato  degli Spedalotto fino all’unificazione del Regno d’Italia. Nel 1947 Mojo ottenne l’autonomia dal Comune di Malvagna a cui era stato aggregato d’autorità nel 1928, col nome di Lanza inferiore.
Mojo Alcantara,  un caledoscopio  di attrattive, si erge nell’entroterra taorminese,  tra il fiume Alcantara  ed il vulcano spento  “Monte Mojo”,  incorniciato dai Peloritani, dai Nebrodi e
dal Massiccio dell’Etna. La storia e l’economia  di Mojo sono sempre state collegate all’Alcantara che riceve le acque dalle nevi perenni dell’Etna  e da altri affluenti. Sfocia nel Mare Jonio dopo un  percorso
di 48 Km.. I Greci lo chiamarono “Akesines”,  i Romani “Onobola” (o fiume dell’abbondanza) e gli Arabi “Al Quantarah”. Il centro storico gravita intorno  all’attuale Chiesa Madre di S. Maria delle Grazie.
Mojo offre visioni paesaggistiche suggestive: le giogaie verdeggianti dei monti ove, da qualche tempo, è ricomparsa l’aquila reale; l’Etna ammantata di bianco; le rapide in contrada “Mulino”.  Qui le acque  spu- meggiano tra tortuose e profonde  pareti laviche sulle quali nidificano  diverse specie  di uccelli acquatici; il
tronco di cono di “Monte  Mojo”  che in epoca preistorica vomitò il magma che raggiunse lo Joniodove formò il capo su cui i Greci fondarono la loro prima colonia in Sicilia (Naxos)  e più a monte le famose “Gole dell’Alcantara”.
Monumenti
Chiesa Madre (XVII sec.): si venera un preziosissimo Crocifisso ligneo di Frate Umile da Petralia. Si conservano pregevoli affreschi ed i resti mortali del Principe Salvatore Migliaccio.
Chiesa di S. Antonino (ruderi).
Tradizioni
Festa del SS. Crocifisso alla quale intervengono molti pellegrini, ritenendolo miracoloso (ultima settimana di Settembre). Antica rappresentazione de “la fuga in Egitto”. Fiera del bestiame e di oggetti dell’artigianato interregionale (Settembre). Tradizionale “Sagra delle pesche” (prima Domenica di Agosto)
Prodotti e piatti tipici
Canna da zucchero, tabacco, seta grezza, lino, canapa, barbabietola, fagioli, ortaggi. Fiore all’occhiello dell’economia locale la coltivazione delle rinomate pesche di Mojo.
Notizie  utili
Modernissimo impianto sportivo polivalente (campo di calcio in erba, tennis, volley, basket, bocce).
 
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