Savoca

Sul crinale  di un colle bivertice, a 300 m s.l.m., sorge Savoca, “terra  ferace  di gagliardi ingegni”.  Sull’origine  del nome la più accreditata tra le varie ipotesi é collegata al “sambuco”  un cui ramoscello é riprodotto  nello stemma del Comune.  Fondata nel 1134 da Ruggero II, la Baronia di Savoca ebbe come Signore pro tempore l’Archimandrita  di Messina che in Savoca teneva una residenza estiva. Si crede che molto prima dell’anno  1000  i luoghi siano stati abitati dai Pentefur,  comunità di incerta origine che si stanziò nel quartiere omonimo.  Lo sviluppo urbanistico gravitò intorno  alla Rocca  di Pentefur  alla cui sommità, al tempo della dominazione araba, fu costruito il Castello  saraceno.  Il Borgo  si sviluppò nel tardo ‘400 fuori dalle mura. Il
territorio di Savoca,  vasto e fer- tile, rinomato per la produzione del vino e della seta, in posizio- ne strategica sulle vie commer- ciali e con notevoli  risorse  mi- nerarie,  comprendeva  i casali di Antillo, Missorio, Casalvecchio, Pagliara, Locadi, Palme, nonché la “marina  di Savoca”  cioé l’odierno  territorio di S. Teresa di Riva, Furci e parte di Rocca- lumera. Fino al 1492 esisteva una comunità ebraica con pro- pria Sinagoga. Gli edifici
“presentavano  leggiadria”. Nei secoli XIV e XV furono edificate molte chiese di notevole  valore architettonico  fra cui la Chiesa Madre.  Il declino di Savoca ebbe inizio alla fine del XVIII  sec. e si accentuò nel tempo. Savoca riacquistò la sua autonomia  da S. Teresa di Riva nel 1948.  Oggi si notano  chiari i segni della ripresa e Savoca, forte della sua storia e del suo vasto patrimonio artistico- monumentale, é una delle mete più ambite del turismo culturale
siciliano. L’odierna Savoca si presenta come una cittadina ordinata e linda, immersa nel verde di una rigogliosa e attrezzata pineta, che offre al visitatore un panorama mutevo- le e suggestivo.
Monumenti
Chiesa di S. Michele (1400);
prospetto con due bellissimi portali in stile
Gotico-Siculo con archi in pietra arenaria;
all’interno opere d’arte di valore, tombe gen-
tilizie e affreschi.
Chiesa Madre dedicata all’Assunta
(1400); tre navate con capitelli in stile roma-
nico; soglio ligneo con stemma
dell’Archimandrita.
Chiesa di S. Nicolò (XVI sec.);
detta anche Chiesa di Santa Lucia, a tre
navate, ha il vago aspetto di una fortezza
che domina la vallata; é ricca di opere pitto-
riche.
Via Crucis Calvario (1400);
percorso dai Cappuccini alla sommità del
Monte Calvario dove é ubicata la chiesa de-
dicata alla beata Vergine dei Sette Dolori e
della Santa Croce; “stazioni scavate nella
roccia”.
Convento  dei Frati Cappuccini (1600);
con opere pittoriche nel refettorio e un affre-
sco murario esterno; cripta con i corpi mum-
mificati di alcuni notabili del luogo.
Castello Pentefur o “saraceno” (1100);
antica sede dei Pentefur, mitici fondatori di
Savoca.
Porta della città (tardo medioevo);
arco a sesto acuto in pietra locale.
Palazzo Trimarchi (XVII sec.);
immortalato nel film “Il Padrino”.
Ceramiche artistiche;
pannelli ubicati all’ingresso del paese ripro-
ducenti la storia e le tradizioni di Savoca.
Tradizioni
Festa patronale  di S. Lucia (seconda domenica di agosto)
con Sacra rappresentazione del martirio della Santa portata a spalle tra i “Giudei” e “u diavulazzu”.
Prodotti e piatti  tipici
Rinomate granite al limone; pane caldo condito con prodotti casarecci.
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