Limina
Etimologicamente al nome di “Limina” viene data una duplice origine: secondo alcuni deriverebbe dal greco “Limnè” cioé “Palude”, per via dei terreni acquitrinosi che si trovavano sul suo territorio; secondo altri dal latino “Limen” che sta per “Confine”, in quanto delimitava di fatto i territori di Taormina e di Messina. Un testo di storia antica conservato nell’Università di Messina, riporta la notizia che a Nord di Limina, intorno al 260 a. C., fu combattuta una battaglia fra Romani e Cartaginesi, mentre questi ultimi tentavano un’incursione verso la zona jonica.
Nel 66 d. C., passò da Limina S. Filippo Siriaco o D’Agira sostando in una contrada del paese de- nominata “Passo Murazzo” e qui vi fondò una comunità cristiana. Le prime notizie docu- mentali su Limina ri- salgono all’anno 1200; vengono riportate in gran parte dal “Lexicum Topographicum
Siculum” dell’Abate Benedettino Vito Amico (1757) poi ripubblicato e tradotto in italiano nel 1855, dove si legge: < Limina (Val Demone), paese col titolo di Marchesato...>.
Nel 1848 Limina partecipò ai moti per l’indipendenza nazionale, ca- peggiati da un certo Filippo Sa- glimbeni inteso “Sirpulla”, il quale dopo la rioccupazione da parte delle truppe borboniche fu arrestato e condannato; da allora non fece più ritorno a Limina. Al tempo dell’unificazione nazionale Limina ebbe i suoi garibaldini e nelle due guerre mondiali ha dato il suo contributo con 41 morti e 6 dispersi; i suoi figli parteciparono alla lotta partigiana, in cui perse la vita la medaglia d’oro Tenente Antonino Siligato, al quale é stata dedicata una via del paese. Un percorso per le stradelle incrociate é un viaggio nel tempo per riscoprire, anche attraverso i “Murales” che recano l’imprimatur di Migneco e dei fratelli Zona, i segreti di una vita semplice, pacifica, decorosa, legata alle tradizioni. Il basolato ci guida alla piazzetta della Chiesa di S. Filippo: il “Belvedere”. Lo sguardo viene calamitato altrove, sull’immenso, infinito paesaggio che da questo posto si può ammirare. La vallata si estende tra colline e pianori verdeggianti, solcati dagli affluenti dell’Agrò che discende serpeggiando verso l’immensa distesa azzurra dello Jonio.
Siculum” dell’Abate Benedettino Vito Amico (1757) poi ripubblicato e tradotto in italiano nel 1855, dove si legge: < Limina (Val Demone), paese col titolo di Marchesato...>.
Nel 1848 Limina partecipò ai moti per l’indipendenza nazionale, ca- peggiati da un certo Filippo Sa- glimbeni inteso “Sirpulla”, il quale dopo la rioccupazione da parte delle truppe borboniche fu arrestato e condannato; da allora non fece più ritorno a Limina. Al tempo dell’unificazione nazionale Limina ebbe i suoi garibaldini e nelle due guerre mondiali ha dato il suo contributo con 41 morti e 6 dispersi; i suoi figli parteciparono alla lotta partigiana, in cui perse la vita la medaglia d’oro Tenente Antonino Siligato, al quale é stata dedicata una via del paese. Un percorso per le stradelle incrociate é un viaggio nel tempo per riscoprire, anche attraverso i “Murales” che recano l’imprimatur di Migneco e dei fratelli Zona, i segreti di una vita semplice, pacifica, decorosa, legata alle tradizioni. Il basolato ci guida alla piazzetta della Chiesa di S. Filippo: il “Belvedere”. Lo sguardo viene calamitato altrove, sull’immenso, infinito paesaggio che da questo posto si può ammirare. La vallata si estende tra colline e pianori verdeggianti, solcati dagli affluenti dell’Agrò che discende serpeggiando verso l’immensa distesa azzurra dello Jonio.
Monumenti
Cimitero Monumentale e la Chiesa delle Preghiere (un tempo porta del centro collinare). Detta Chiesa risale al tempo della dominazione Spagnola in Sicilia (1396), forse unica in tutta la Sicilia per gli stucchi e per il rivestimento interno del tetto in legno intagliato. Un tempo la stessa Chiesa possedeva un frantoio contiguo (si intravvedono ancora oggi i ruderi) ed un ricco patrimonio terriero.
Statua Marmorea del Bagnasco raffigurante l’Annunziata (sita nella Chiesa omonima).
Statua Marmorea del Bagnasco raffigurante l’Annunziata (sita nella Chiesa omonima).
Tradizioni
Festa di S. Filippo D’Agira; ogni anno 11-12
Maggio, all’ottava (cioé il primo o secondo
sabato o domenica dopo il 12) ed anche il 16
Agosto, il Santo viene solennemente festeggiato
con una manifestazione religiosa tramandata
da secoli che si può definire unica sotto l’aspetto
della tradizione popolare e religiosa. In essa
infatti si fondono visibilmente credenza popolare
e profonda fede cristiana.
Rinomato il Carnevale in tutto il comprensorio;
solo a Limina i festeggiamenti si prolungano
fino in piena Quaresima e prende il nome di
“carnaluvarùni”.
I “Cantaturi” (cantautori di poesie dialettali
liminesi).
Il 22 Gennaio 1988 venne istituito il Premio Di
Poesia Dialettale Siciliana “Bizzeffi” che
viene svolto tutti gli anni in Agosto e che vede
la partecipazione dei più qualificati poeti della
nostra isola.
Maggio, all’ottava (cioé il primo o secondo
sabato o domenica dopo il 12) ed anche il 16
Agosto, il Santo viene solennemente festeggiato
con una manifestazione religiosa tramandata
da secoli che si può definire unica sotto l’aspetto
della tradizione popolare e religiosa. In essa
infatti si fondono visibilmente credenza popolare
e profonda fede cristiana.
Rinomato il Carnevale in tutto il comprensorio;
solo a Limina i festeggiamenti si prolungano
fino in piena Quaresima e prende il nome di
“carnaluvarùni”.
I “Cantaturi” (cantautori di poesie dialettali
liminesi).
Il 22 Gennaio 1988 venne istituito il Premio Di
Poesia Dialettale Siciliana “Bizzeffi” che
viene svolto tutti gli anni in Agosto e che vede
la partecipazione dei più qualificati poeti della
nostra isola.
Prodotti e piatti tipici
Maccheroni caserecci con salsa di pomodori e ricotta al forno. Carne al forno con cipolle. Miele. Ricotta e formaggio pecorino. Biscotti e Mustaccioli casarecci. Olio purissimo d’oliva. Vini. Cesti, panieri, sgabelli, cucine artigianali.
Maccheroni caserecci con salsa di pomodori e ricotta al forno. Carne al forno con cipolle. Miele. Ricotta e formaggio pecorino. Biscotti e Mustaccioli casarecci. Olio purissimo d’oliva. Vini. Cesti, panieri, sgabelli, cucine artigianali.
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